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Carlo Magno consolidò l’alleanza con il Papa: le conseguenze non si fanno attendere. La notte di Natale nell’anno 800 Carlo Magno fu incoronato imperatore in S. Pietro, da papa Leone III. Ponendogli sul capo la corona d’oro, il papa pronuncia questa formula: "A Carlo, piissimo, augusto, incoronato da Dio, grande e pacifico imperatore, vita e vittoria". Nasce così il Sacro Romano Impero, che comprende: la Francia, il Belgio, l’Olanda, la Germania, la Spagna settentrionale, l’Italia settentrionale e la Toscana, la Dalmazia e parte della regione danubiana, ossia gran parte di quelle terre che un tempo avevano formato l’Impero Romano d’Occidente. Questo nuovo impero, che avrebbe dovuto riportare l’unità e la civiltà dell’antica Roma, aveva un carattere nuovo, quello religioso. Il grande sogno di Carlo Magno, fu, infatti, quello di unire con una medesima legge tutti i paesi da lui governati, di dare a tutti i popoli gli stessi ordinamenti, di favorire la conversione al cristianesimo di chi era ancora pagano, di dare incremento alla cultura, dimenticata per tanto tempo. Ed è certo che egli gli portò unità e civiltà in Europa e che sotto il governo dei Carolingi, che pure durò meno di cento anni, l’Europa si sia avviata verso la rinascita, verso quella "rinascita Carolingia" che anticipò, in un certo senso, il Rinascimento.
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